AMORE A PORTOFINO DOPO I TEMPORALI. Opera dell’artista Roberto Casati nel Museo del Parco dell’esclusiva località Ligure

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Il Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all’Aperto presieduto da Daniele Crippa, e curato da Serena Mormino, in collaborazione con AMARTE, si è recentemente arricchito di un’altra importante opera “Amore a Portofino (dopo i temporali)” del Maestro Roberto Casati.

Il progetto artistico capace di coinvolgere nella storia dell’Amore vive ora a Portofino. Il luogo più dolce e sensuale, per ricominciare dopo i litigi “estivi” o dopo i temporali d’Amore.

Amore a Portofino (dopo i temporali): “Arte come armonia.Arte come stimolo d’amore. Arte come poesia”

«Un gesto artistico per riflettere e trasformare la rabbia istintiva in nuovo dolce Amore; composto da tre elementi di natura diversa, una poesia, da una installazione e da un libro d’arte, per vivere la storia dell’Amore, per toccarla, ascoltarla, leggerla, guardarla» spiega Mormino.

«L’installazione di Casati è una sperimentazione artistica realizzata attraverso l’utilizzo di materia plastica plasmabile; materia che diviene morbida e che, grazie all’artista, assume forme avvolgenti. Pare quasi essere un papiro arrotolato e avvinghiato alla secolarità della natura (un albero secolare), per tramandare la promessa d’Amore oltre la vita terrena” aggiungila curatrice.

I Temporali, opera di Roberto Casati esposta al Museo del Parco di Portofino

Il libro è un esemplare prodotto in poche copie dedicate ad importanti luoghi di arte e cultura. Ha una dimensione fisica fuori dai canoni abituali, è realizzato con materiali plasmabili, capaci di variare la loro forma e dimensione. Materiali che accompagnano ed accrescono valore al messaggio del testo, mettendo in discussione l’interpretazione canonica, fatta della scrittura e dei suoi contenuti.

«Il progetto nel suo complesso diviene così un’opera concettuale, tridimensionale, ripensabile e reinterpretabile nelle sue parti espressive. Per sviluppare così nuovi significati, attraverso registri linguistici e artistici differenti per stile, tecnica e materiali. Elementi disuniformi, collegati da flebili fili, che stimolano il lettore/attore a costruire la sua personale visione dell’opera… A sentirla come parte integrante della sua vita» scrive la dottoressa Serena Mormino, critica d’arte e curatrice del Museo del Parco di Portofino..

«Mente lucida e poetica, sceglie l’amore come fulcro centrale nel percorso di vita che inconfutabilmente prevede anche la morte ed il suo continuo divenire nuova vita.Casati ha capacità e desiderio inconscio di pervadere il suo essere di emozioni sfaccettate, esperienze apparentemente lontane che generano un percorso dalla costruzione perfetta…» aggiunge Mormino.

«Dalla tecnologia al design, dalle regole matematiche e fisiche alla creatività artistica totalmente priva di confini. E in questa infinita ricerca di sé e degli altri, trova rifugio metaforico proprio nel simbolo della procreazione di nuove vite, in un guscio che lo abbraccia e lo nutre. Ed ecco che fa suo tratto distintivo l’uovo come protezione dell’Uomo, come algoritmo di rimando a sé e agli altri esseri. Racchiudendo in una espressione matematica potremmo riassumere la sua biografia poetica nella proporzione uoVo : uoMo = Vita : Morte (con Uomo al centro)» conclude la curatrice.

Un’immagine dell’opera di Roberto Casati Amore a Portofino

L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Basso, Beuyes, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Lucchini, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Tolomeo, Vautier, Vigo, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura.

La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.

L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.

Redazione Art & Wine News

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