CAMERANO VITICOLTORI DAL 1875 IN BAROLO. Con gli storici Cru Cannubi San Lorenzo e Terlo

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Il motto aziendale della cantina Camerano
“Custodi della Terra e della Tradizione: la famiglia, il vino e le sue radici”

di Sergio Garreffa
(sommelier professionista AIS – II classificato Nebbiolo Master 2017 AIS)

A Barolo, in questo paradiso avvolto un po’ nel mistero, nel 1875 nasce l’azienda agricola Camerano, nel cuore della “Vecchia Langa”. Questa realtà, da una ricerca negli archivi del Comune e della Parrocchia di Barolo, risale per 13 generazioni fino al 1570: in quell’anno, Lucio Camerano sposa Vittorina e da quella unione nascono 7 figli. Una vita dura per le generazioni che si sono susseguite, radicate alla terra e ai suoi mutamenti.

L’azienda nasce con Pier Ettore Camerano, grande vignaiolo ed uno dei più grandi barolisti, capace di scrivere una pagina che da più di 145 anni vede la sua famiglia produrre vino, dal Nebbiolo da Barolo, e che si è tramandata di generazione in generazione. Dal 1992 è Vittorio Camerano a portare avanti la grande tradizione inaugurata dal bisnonno Gaspare e proseguita con il nonno Vittorio e, appunto, il papà Pier Ettore. Oggi Vittorio è titolare della cantina, aiutato dalla moglie Silvia e dai figli Francesco di 11 anni e Giulia di 14 – giovanissimi ma come il padre appassionati e determinati a proseguire e mantenere viva la tradizione di famiglia. La cantina – che sorge in posizione strategica in via Roma, poco prima del Municipio e del Castello di Barolo – si è via via rinnovata e ampliata e soprattutto modernizzata.

Vittorio Camerano davanti ad un’antica botte con lo stemma della cantina inciso da un artigiano

Visitare la cantina di Vittorio è scoprire le Langhe. Il termine Langhe potrebbe derivare: dal latino “Langues”, ossia lingue di terra – con chiaro riferimento alla loro conformazione; oppure dal celtico “Landu” o “Londe” (terreni incolti), come del resto li definiva l’imperatore Ottone intorno al 967; o ancora dal tedesco “Lange” (longitudine). Infine, potrebbe trattarsi di un omaggio ai “Langates”, tribù Ligure che pare popolò per prima la zona …

Insomma, è un territorio che ha qualcosa di magico, un nobile piacere per l’avventura, tra paesaggi pittoreschi capaci di meravigliare. Il suo culmine sono le colline del Barolo, il cuore pulsante, culturale e produttivo, del vitigno Nebbiolo da Barolo.

L’uva “Nebiol” definita nel 1606 da Giovanni Croce “Regina delle uve nere” ha in sé qualcosa di miracoloso. Da essa si ottengono ini che invecchiano senza perdere le doti di freschezza. Dal giugno del 2014 le Colline di Langa e del Barolo, per il forte legame tra l’uomo e il suo meraviglioso paesaggio, nonché con il suo vino, il Nebbiolo – riconosciuto in tutto il mondo – è stato nominato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità” tra i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.

Vittorio Camerano cura 10 ettari vitati di proprietà, quasi tutti nel comune di Barolo, coltivati a Nebbiolo, Barbera e Dolcetto (foto archivio Camerano)

L’azienda di Vittorio, forte dei suoi 10 ettari di proprietà, presenta una grande tipicità di vini: per esempio propone Arneis, Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba e due diversi Barolo (sono circa 7 ettari vitati destinati alla produzione di questo vitigno nobile), inseriti nelle “Mga” (Menzioni Geografiche Aggiuntive) come il Cannubi San Lorenzo e Terlo, di età variabile – da un minimo di 5 anni ad un massimo di 25 anni.

La menzione “Mga” è un’indicazione geografica che si aggiunge alla denominazione principale ed indica un’area più circoscritta. La “Vigna” ha una dimensione più aziendale. La “Menzione” invece, interessa più produttori con caratteristiche uniche, diverse da quelle presenti in altri vini, prodotti in luoghi anche vicini.

L’uva Nebbiolo e la bottiglia Albeisa

Il vitigno autoctono più importante e antico a bacca nera del Piemonte è il Nebbiolo, uno tra i più nobili e preziosi d’Italia. Il suo nome deriva dalla “nebbia” poiché matura ad autunno inoltrato: ha tralci lunghi, con legno color cannella, e germoglia precocemente. Ha bisogno di molte cure per dare il meglio di sé, per il pregio altissimo dei vini che se ne ricava. Il grappolo è ricchissimo di zuccheri e dà, secondo le zone, Barolo, Barbaresco, Roero e Nebbiolo d’Alba, vini forti e strutturati e ricchi d’alcol che esprimono al meglio le loro caratteristiche peculiari, anche per il loro lungo e lento invecchiamento e per il rivestimento nella sua classica bottiglia l’Albeisa.

L’Albeisa è un tipo di bottiglia tra le più conosciute ed utilizzate per custodire i vini caratteristici dell’albese, identifica e distingue uno specifico territorio. Nasce nel ‘700 per la volontà dei produttori e prende il suo nome dalla città di Alba. Con l’invasione napoleonica, l’Albeisa fu abbandonata in favore delle bottiglie francesi, la Bordolese e la Borgognotta.

Nel 1973, l’enologo Renato Ratti scopre in una vecchia cantina una bottiglia diversa, utilizzata in quel periodo, un’esemplare di Albeisa tipica del Settecento. La bottiglia fu riprodotta in chiave moderna ed è sempre di colore marrone per proteggere il vino dalla luce e favorire il suo affinamento.

Quest’anno, l’associazione Albeisa – a cui hanno aderito 230 aziende – è diventata nel frattempo Consorzio e ha festeggiato i suoi primi 40 anni per la tutela della bottiglia: Presidente è stata riconfermata Marina Marcarino della cantina Pulset di Neive.

Vini degustati

Barolo Terlo Docg 2016 gr.14

Andamento Climatico annata 2016

Un’ annata molto equilibrata e fortunata con una regolarità della stagione. Un avvio piuttosto precoce e una primavera mite ha poi proseguito con periodi freschi e caldi. Comunque un’annata che non ha avuto problemi soprattutto idrici nei mesi di agosto e settembre. Anche se prima della raccolta ci sono stati giorni di piogge abbondanti, che hanno rallentato la vendemmia rendendola tardiva.

Menzione Geografica Aggiuntiva Terlo

Siamo sui 300 metri di altitudine, nata tra la fusione di Via Nuova e il Paiagallo. Storico vigneto che sovrasta il paese e di proprietà della famiglia Camerano da più generazioni. Nelle migliori annate come la 2016 gioca ad armi pari con le Menzioni di maggiore prestigio di Barolo.

Vinificazione: lunga fermentazione in vasche di acciaio e cemento per 20/22 giorni, il vino passa in grandi botti di legno di rovere di Slavonia da 30 e 50 ettolitri, per l’affinamento minimo 3 anni e minimo 6 mesi in bottiglia. Senza lieviti selezionati, la malolattica è spontanea. (a cosa serva la malolattica? Permette di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, più persistente, più ricco di corpo per la concentrazione dei polisaccaridi e con profumi più fini, “spontanea” perché ci si affida ai batteri naturalmente presenti nel mosto e riattivati dalla variazione delle condizioni ambientali).

Il vino

La vocazione di Vittorio è per il Nebbiolo, specie per questa menzione Barolo Terlo, è la firma peculiare di questa cantina, il suo distintivo. Vino compatto e intenso, dal colore rosso granato e lievi riflessi aranciati. Olfatto ampio di discreta austerità ma molto raffinato, con note a svelarsi lentamente, di pesca gialla e cenni tropicali, segue una componente floreale di viole e rose passite. Con spezie in sottofondo, pepe bianco e noce moscata e una piacevole liquirizia, a impreziosire il finale un olfatto gradevole con un tocco di echi balsamici e leggera mora.

Vino al palato profondo e struttura importante, diritto, con il tannino che rimane fermo e verticale che si dispiega immediatamente, così come la parte sapida e fresca, la sua gioventù si fa sentire con vivacità, si collega bene a quanto si è percepito al naso. Finale piacevole e godibile, da apprezzare la sua profondità del bouquet, di buona aderenza al territorio da cui proviene.

Le due Menzioni Geografiche aggiuntive di Barolo Docg della cantina Camerano: Terlo e Cannubi San Lorenzo

Barolo Cannubi San Lorenzo Docg 2015 gr. 14

Andamento climatico 2015

Dopo quella del 2016 rassicurante, l’annata 2015 si è distinta nei mesi da maggio a giugno con discreto calore e nel mese di luglio con caldo intenso e senza precipitazioni. Si è poi registrato un agosto piuttosto particolare con una decina di giorni di piogge abbondanti. L’annata è proseguita normale nei mesi di settembre e ottobre con precipitazioni nel bel mezzo della vendemmia, ma senza contraccolpi, che hanno permesso di chiudere l’annata nei migliori dei modi.

Menzione Geografica San Lorenzo o Cannubi San Lorenzo

Il Cannubi San Lorenzo ha una buona esposizione a sud-est verso la Bussia e sovrasta la fascia collinare del Cannubi Valletta. Porta il nome di una chiesetta che si trovava all’epoca della peste manzoniana. Nel Cannubi San Lorenzo il terreno è piuttosto sciolto, abbastanza arido e magro con soffice sabbia e marna silicea di colore biancastro (in dialetto Tov), con questi componenti si ottengono uve che si esprimono poi in vini eleganti.

Il vino

Vittorio Camerano produce Barolo profondi, austeri ed eleganti, qui emerge la personalità della cantina già dal suo colore, rosso granato intenso con bagliori aranciati. All’olfatto si avvertono note concrete di frutta rossa di bosco, fragolina, ciliegia, amarena e mora, note scure di cacao e leggerissima liquirizia, senza note fuori posto, la complessità si costituisce lentamente, con note di fiori appassiti di iris e rosa e note balsamiche e speziate.

Al sorso ottima corrispondenza con il naso, tannino fermo e croccante, fresco, avvolgente e ampio, buona freschezza del frutto a completare le spezie. Bel vino elegante e potente, l’annata ha garantito uva perfetta, con l’ottimo lavoro in cantina a concludere un binomio vincente.

Langhe Nebbiolo Doc 2017 gr.14

Ottenuto da uve Nebbiolo coltivate nel comune di Monforte d’Alba. La fermentazione avviene in botti di acciaio inox per circa 20/25 giorni, quindi viene svinato e travasato prima in botti di acciaio e dopo 2 mesi passa in grandi botti di legno di rovere con affinamento in legno minimo due anni, segue sei mesi in bottiglia. E’ un alleggerimento nella procedura d’invecchiamento rispetto al Nebbiolo da Barolo, ma non nella vinificazione.

Il vino:

Il suo colore rosso rubino con leggeri screzi granato mi arricchisce l’olfatto di note di ciliegia e fragola, segue vaniglia e sbuffi di affumicatura, fave di cacao e frutta rossa, leggero tabacco e spezie eleganti. Tannino di ottima fattura, con sapidità e acidità appena pronunciate. Nebbiolo di grande stoffa, concreto, con un palato molto appagante nella sua struttura. Vino fine, per Vittorio non è una novità.

I tre rossi dell’azienda agricola Camerano: Laghe Nebbiolo, Barbera d’Alba e Dolcetto d’Alba

Barbera d’Alba Doc 2016 gr. 14

Il Barbera della famiglia di Vittorio è un vino tradizionale nella cultura piemontese. Ottenuto da un vigneto storico in località Tantesi, situato a Monforte d’Alba, di proprietà dei nonni materni Francesco e Giuseppina, donato a Vittorio appena finiti gli studi della Scuola Enologica di Alba. Vinificazione con macerazione lunga circa 20/25 giorni in botti di acciaio, segue in botti di legno di rovere francese per circa 18/24 mesi.

Il vino

Il suo manto è rosso rubino intenso con riflessi violacei. Molto gradevole all’olfatto con note di prugna matura, amarena e ribes, in sottofondo viola e mirtillo nero e leggeri accenni speziati dolci. Il sorso è gradevole, con tannini eleganti, con una piacevole sapidità e freschezza, chiude in una persistenza lunga con sbuffi fruttati, la sua identità e forza.

Dolcetto d’Alba Doc 2019 gr. 12.5

Vino di eccellenza per i langaroli, i vigneti sono di proprietà da generazioni, tutti siti nel comune di Barolo, in località Rivassi. Vinificazione in botti di acciaio con rimontaggi frequenti a temperatura controllata per circa 12-15 giorni. La fermentazione malolattica avviene quasi subito, segue il travaso. L’invecchiamento è di 12/18 mesi in botti di acciaio e alcuni mesi in bottiglia.

Il vino

Di colore rosso rubino con screzi violacei, dove all’olfatto si percepiscono profumi di frutti di rosa canina, mirtillo, fragola e ciliegia e fiori di ribes, in sottofondo erbe aromatiche in un contorno fine e gradevole. Al palato con leggera freschezza e leggera astringenza, il tannino avvolto nella sua struttura molto elegante e vellutato. Un ottimo vino di grande beva. Vittorio verso i suoi vini ha la stessa attenzione per tutti, nel calice c’è solo il meglio della produzione.

L’ultima produzione di Vittorio Camerano: Il bianco Roero Arneis

Roero Arneis Docg annata 2020 gr.13.5

L’Arneis è un vitigno piemontese di alta qualità. Il suo habitat è nell’area del Roero. Le sue prime attestazioni risalgono al 1478, precisamente nella zona di Canale. Un tempo la sua presenza era alquanto limitata, ma le sue doti enologiche vennero riscoperte e rimesse in produzione. Oggi conta più di 600 ettari vitati ed è Docg dal 1985. Nel 2014 è nato un Consorzio per la sua valorizzazione.

Il 2020 è la prima annata di Roero per l’antica cantina baronesse: una bella novità. Si rinnova il parco delle etichette della famiglia di Camerano, con le vigne tra Canale e Montà. Vittorio ha saputo interpretare al meglio il vitigno, facendo risaltare le caratteristiche organolettiche dell’Arneis.

Il vino

Si presenta di color giallo paglierino, molto luminoso. All’olfatto si esprime con sensazioni di frutta di albicocca e pesca, con note di fiori di zagara e anice e, soprattutto, ad attirare l’attenzione è la nota di glicine in sottofondo. Al palato si sprigiona una freschezza avvolta nella sapidità, capace di esaltare le note di agrumi di cedro e pompelmo, per un dinamico equilibrio.

Oltre ai vini la cantina offre agli amanti del Barolo e del territorio delle Langhe “La terrazza sul bosco”, un piccolo agriturismo con cinque stanze – come cinque sono i loro vini – nel cuore del paese e ai piedi del castello di Barolo, circondato da boschi e vigneti. Ringrazio di tutto cuore la famiglia Camerano per la visita concessa e l’ospitalità ricevuta.

Sergio Garreffa
(sommelier professionista AIS – II classificato Nebbiolo Master 2017 AIS)
cell 347/5812919 email: sgbarolo@gmail.com


Azienda agricola Camerano
Barolo (Cn) – Italy
Via Roma 10
Tel. 0173/56137
Fax 0173/560812
www.cameranobarolo.net
info@cameranobarolo.net

Sergio Garreffa

Appassionato di cibo e vino, che ha inizio nel lontano 1982, con una carriera da degustatore professionista A.I.S. dal 2018 al 2022 Delegato del Tigullio Promontorio Portofino. Ambasciatore del Vermentino dal 2016 e miglior Sommelier della Liguria 2011, nonché secondo al master del Barolo, Sagrantino e Lambrusco e terzo posto al Prosecco e Friulano. Oggi con grande passione e amore qui su Art & Wine per recensire e descrivere le storie di importanti aziende del settore vinicolo.

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