OSTREA, INCANTO DI PESCI, SAPORI E PROFUMI SICILIANI NEL CUORE DI ALBA. Dal Gambero Rosso di Mazara al RicottaMiSù

3.256 Views

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

L’amore per il mare, per gli agrumi e per la Sicilia ha sospinto un’esperta appassionata di enogastronomia della Trinacria, Velia Nocca, ad aprire nel centro storico di Alba, all’ombra del Duomo, un ristorante per appassionati di pesce capace davvero di coniugare ogni esigenza, dai palati più golosi per il fritto misto, a quelli più raffinati per il classico Plateau Royal di crudi fino ai gourmet in cerca di emozioni papillari innovative nella loro semplicità.

Si chiama Ostrea Fish & Wine per poter strizzare l’occhio ai tanti turisti stagionali che visitano la capitale del Tartufo Bianco d’Alba. E col bel tempo possono accomodarsi nel dehors con la vista sulla cattedrale che si aggiunge ai coperti interni, già troppo pochi per l’esplosivo impatto che ha avuto il locale sui buongustai delle Langhe del Barolo e del Barbaresco a soli due mesi dall’apertura.

Il meraviglioso connubio tra tradizione e ricerca culinaria nasce dal nome dell’ostrica in latino e, a giudizio di chi scrive, si sublima nella bistecca di tonno scottata ove una materia prima di qualità eccelsa che arriva dal Mar di Sicilia si sposa deliziosamente con la riduzione di arance di Ribera, la località agrigentina di cui è originaria la titolare giunta in Piemonte (col marito Carlo), soltanto 4 anni orsono quando ha aperto il negozio di specialità della sua terra SiculAlba, in corso Piave.

Il direttore di Art & Wine News Fabio Carisio all’Ostrea Fish & Wine di Alba (Cuneo – Piemonte)

Ma cominciamo dal locale. In cui i colori degli agrumi e del mare si contrastano amabilmente e dove i tavoli sono discretamente illuminati da abat-jour in stile moderno come l’arredamento. Pane e grissini, selezionati da un vicino produttore artigianale, già fanno presagire la qualità che incontreremo e che è stata capace di impressionare idilliacamente anche la mia leggiadra ospite palermitana.

In una tana di sapori e saperi mediterranei sarebbe fuorviante farsi tentare dalle due pagine di bollicine dove la Francia, con alcuni già famosi champagne del mondo, sfida il Piemonte, in un vasto assortimento di Alta Langa o altri “metodi classici”: come il Valentino Brut Zero del Podere Rocche dei Manzoni dell’amico Rodolfo Migliorini che il magazine Art & Wine presentò in anteprima mondiale quando fece la sua apparizione nel 2011.

ROCCHE DEI MANZONI, LA REGGIA DEL BAROLO. Grandi Cru ma anche Brut millesimati di Rodolfo Migliorini

Ci affidiamo a Velia, gioviale, solerte e premurosa anfitriona, che ci stupisce con un aulentissimo blend Traminer Viognier  Terre del Palco Tenuta dell’Abate attinto dalla nutrita cantinetta di vini della Sicilia che occupa una pagina intera della carta dei vini.

E’ un Terre Siciliane IGT di produzione pressoché artigianale dal colore paglierino molto intenso che sfuma verso il dorato. Sentori al naso di agrumi, salvia e fiori gialli. In bocca l’aromatica del Traminer è sobria e ben armonizzata con le note fruttate del Viognier, in una magia di bergamotto, pesca e albicocca, vellutata da un’acidità molcente che fa tornare le sfumature di piante aromatiche in un retrogusto assai lungo per un bianco.

L’ebbrezza di quel piacevole incontro enoico viene esaltata dall’ingresso trionfale del piatto coi crudi di pesce inorpellato di fette di limoni, pompelmo rosa, kivy e impreziosito da grappolini di ribes rossi e maracuja, frutto della passione.

L’impatto cromatico e di profumi è estasiante, coronato da un sorbetto di limone che si rivelerà eccezionale alla fine del tripudio di ostriche e crostacei.

Scampi e mazzancolle della Sicilia ci sobillano il palato, ma è la sapida e consistente carnosità del Gambero Rosso di Mazara del Vallo, una delle capitali mondiali della pesca da cui giunge ogni giorno tramite fornitori siciliani, a indurci a chiedere perché abbiamo ordinato un Plateau Royal di pesce anziché la Tartare di questo sublime crostaceo.

La tenerezza del crudo di tonno rosso mi fa invece capire subito che ho scelto bene il mio secondo. Ci siamo accontentati della versione “easy” del piatto denominata Scirocco, ma certamente una prossima volta proveremo le versioni “large” Levante o Maestrale, col mezzo astice blu in più…

Scampi, mazzancolla e Gambero rosso di Mazara del Vallo

Nemmeno il tempo di riaversi da questo incanto e torniamo subito bambini… Con un fritto misto croccante e senza unto (come piace a me) in cui i calamari si sciolgono in bocca, i ciuffetti si sgranocchiano con piacere e l’acciuga e i gamberoni stuzzicano la gola.

La mia commensale ordina poi una pasta classica che diventa originale nelle mani dello chef salentino. Sebbene tentata dai Bigoli all’Imperiale con la riduzione di datterino siciliano, fumetto di pesce e tartare di gambero rosso marinata al lime e flambata al tavolo, propende per i Paccheri, Pesce Spada e Melanzana che sono ingolositi dal pan grattato e resi unici da una bisque di crostacei con una punta leggermente amarognola che ben lega il prodotto ittico a questa verdura un poco dolce.

Io m’inebrio ancor più che del Traminer-Viognier – ben strutturato e vigoroso (forte di ben 13,5 gradi capaci di sfidare in potenza alcolica gli inevitabili rossi Barolo e Barbaresco in carta) – della vista della “scaloppa” di tonno rosso appena scottata in una delicata e impalpabile panatura croccante di soli semi vari.

La dolcezza, morbidezza e freschezza del pescato servito in cottura minimale per esaltarne i sapori diventa davvero prodigiosa quando incontra l’aggrumata essenza della riduzione delle arance di Ribera.

Nel nuovo e inimitabile ristorante di Alba sono innumerevoli le soluzioni di antipasti di pesce e tartare di crudi, di fritture e c’è sempre un ventaglio di almeno tre differenti proposte di primi e secondi.

Saremmo già sazi ma come fare a dire no a una cialda croccante di mandorle tostate su crema di cioccolato, alle cassatine con marzapane al pistacchio, ai tipici cannoli siciliani e al rivoluzionario RicottaMisù?

A rendere eccezionale l’assortimento dolciario è proprio la delicatissima e profumatissima ricotta siciliana. A brindare con l’estasi papillare un buon Passito di Pantelleria.

Ostrea Fisch & Wine, esperienza unica nella terra dei Nebbiolo e del Vitello di Fassone piemontese che abbiamo già celebrato in alte recensioni.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
direttore Art & Wine News


OSTREA FISH & WINE
P.za Rossetti, 6/A, 12051 Alba CN
Info e prenotazioni: tel: 351 016 5059

SiculAlba
Negozio di prodotti gastronomici tipici siciliani
Corso Piave, 106, 12051 Alba CN

LA TARTARE VARIOPINTA DELLO CHEF-ARTISTA. Al LangOtto l’Estro Internazionale Esalta i Sapori Piemontesi

TOP BAROLO CRU: LA SELEZIONE DI ART & WINE. Migliori Vini MGA secondo Garreffa: vicecampione nazionale AIS Nebbiolo

PUNTA EST, PARADISO PER GOURMET ED ESTETI A FINALPIA. Nella Villa del ‘700 Piatti Liguri della Tradizione, Charme e Grotta Esotica

Fabio G. C. Carisio

Lascia un commento Annulla risposta